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Questo blog era previsto per l’estate scorsa, ma come spesso accade nella vita i programmi o le aspettative non vengono sempre rispettati. E così dopo varie vicissitudini mi ritrovo, con “solo” un anno di ritardo a raccontare … “ma come accidempolina è cominciata???”.
Ci sono dei momenti nella vita di ognuno di noi che risuonano alla frase “e adesso che faccio?!” oppure “sento la necessità di un cambiamento ma da dove comincio??”.

Personalmente questi momenti sono stati davvero tanti negli ultimi 25 anni circa. La mia fortuna nel decidere sempre di fare qualcosa sta forse nel mio segno zodiacale, Ariete ascendente Scorpione, o forse nel mio numero di destino, secondo la numerologia, che è il n. 1 (archetipo del Guerriero), oppure nel destino che il mio nome comporta Alessandra = protettrice dell’umanità … oppure in una sana dose di pazzia personale e di un coraggio che, mi riconosco, è davvero fuori dalle regole … mah!!! Diciamo che tutte queste possibilità di certo non hanno un senso nè peso se dietro non ci fosse una vita “vissuta nelle esperienze”, forgiata da alcuni accadimenti belli o brutti che essi siano (come per ognuno di noi), che mi hanno spinta verso molte decisioni drastiche, a mettermi in gioco più volte e sempre con paura, ma anche con il coraggio di chi non ha nulla da perdere … e poi il mio motto è “se mi sento di fare questa cosa, ci sarà un motivo?! … mal che vada troverò una nuova soluzione!”. Dicesi anche legge del piano a,b,c,  e chi più ne ha più metta. Quindi l’ultimo cambiamento drastico qual è stato? Beh mollare casa lavoro e tutto per andare a vivere, momentaneamente, in una casa su ruote … cioè un camper.

Bello grande, non avendone mai guidato uno, alcune amicizie mi hanno detto “ma sei fuori??!!” che da noi in Veneto significa “fuori come un balcone” ovvero fuori di testa al massimo.
Il tutto alla veneranda età di 56 anni, anche se un anno è già passato e quindi ne ho 57. E’ stato facile?

Ad essere sincera no.

Necessario, inevitabile, entusiasmante o devastante a seconda del momento in cui il cambiamento si vive all’inizio può esserci una progettazione oppure no, ma arrivati al dunque il passo sei spinta/o a farlo e devo dire che almeno per me non è stato sempre facile. Anche quando pensavo che sarebbe stato tutto diverso … (‘ste cavolo di aspettative). Sono passati ormai 7 mesi, da che mi sono trasferita in un camper con 3 gatte che ora sono rimaste in 2 (questa è una storia da raccontare in altro articolo), per potermi muovere là dove il progetto di vita che nutro da almeno 20 anni mi porterà, e sebbene tutto sia stato fatto in un tempo che definirei brevissimo, tutto si sta mostrando adesso ai miei occhi da un punto di vista emozionale, mentale e fisico come un disegno che non ho deciso solo io, per io intendo la mia parte dominata dalla personalità.

Non racconterò ora come sia fare un altro trasloco da sola, anche se stavolta mi sono affidata ad una ditta per portare i miei mobili in un magazzino in attesa di essere ripresi per la muova casa. Ma credetemi quando ti comunicano che il rogito avverrà a meno di un mese e, nonostante mi fossi presa per tempo a fare pacchi e pacchettini … beh è stato davvero faticosissimo arrivare alla data concordata per lasciare libero il mio vecchio appartamento, e capire dove andare.
Si si … hai capito bene perché fino all’ultimo tra altre case in vendita a prezzo piccolo, viste e lasciate là dov’erano perché case non si potevano nemmeno definire, soluzioni in affitto che non mi potevano o volevano dare in quanto fuori da quello che definiscono reddito fisso (e in più con 3 gatte), e, scegliere di andare in camper e potersi spostare là dove 20 anni di casa mi hanno impedito di andare, la soluzione più logica ovvia e desiderata col cuore (o spinta da non so bene quale forza/energia), mi ha vista scegliere la terza e ultima opzione.
A 56 anni dopo aver mollato due anni fa il mio lavoro per ovvi motivi di contrasto con quella che viene ancora definita scuola pubblica della quale non condivido più visione , metodi e approccio verso i futuri, preziosi adulti, dopo aver deciso di “bruciare le navi” vendendo anche casa, mi ritrovo in un camper molto carino, con gli spazi giusti, la giusta grandezza, a fare i conti con tutti quegli aspetti che avrei potuto comunque prevedere.
Entrare in un ambiente più piccolo non è stato un problema se non fosse che la mia corporatura al momento piuttosto rotonda mi fa faticare per entrare attraverso le porte del bagno ma anche l’ingresso, per non parlare che desideravo il letto in coda e invece ho un mansardato con tanto di scaletta!!!, e in questo vorrei poter parlare coi progettisti dei camper per spezzare una lancia a favore delle persone che come me sono diversamente magre ( … vedrò come fare ciò …) e nemmeno il lasciar andare il superfluo per portare con sé il necessario è stato il problema, anzi questo è stata la parte più divertente perché mi sono resa davvero conto mentre preparavo pacchi per camper e per trasloco, di quanta roba potremmo fare a meno che in realtà teniamo e non usiamo. Pensa che di tutte le pentole che avevo, ho portato con me solo 4/5 tra pentole e pentolini-ini-ini, che a tutt’oggi non uso nemmeno. Il resto in attesa di nuova collocazione sempreché serviranno!.
Il problema, anzi i problemi che non avevo pensato o anche sottovalutato sono:
1.la difficoltà di adattamento mia e delle gatte all’ambiente più ristretto, soprattutto per loro che subiscono la mia scelta, in quanto io sono responsabile anche per loro. A loro non è stato dato potere decisionale.
2.la difficoltà di trovare posti attrezzati almeno con la corrente per poterci lavorare e vivere senza la preoccupazione di come caricare il pc o usare anche un semplice phon. Considera che ho iniziato questa vita in pieno inverno, quindi poco sole (pannello solare non attivo) e freddo. In italia non siamo messi male ma nemmeno bene. Diciamo che se almeno i comuni più turistici prevedessero delle aree camper per scaricare le acque e poter ricaricare di acqua pulita, e una presa di corrente beh … sarebbe oro! e su questo ne sto vedendo di tutti i colori!!!.
Potresti obiettare che c’è lo stile libero, free, senza limiti di dove o come, ma al momento per me neofita è ancora un po’ difficoltoso soprattutto per la gestione della mia vita e per il cambio energetico che i miei corpi (fisico, emotivo e mentale) hanno subito, con una stanchezza tale da richiedermi di fermarmi in tutto e dormire. Diciamo che almeno all’inizio, la sosta libera è rimandata a esperienza acquisita … E nel frattempo ti ritrovi a seguire altri personaggi sui social, decisamente più giovani e più sgamati di te su queste cose digitali, e cerchi di vedere se ciò che usano loro o che spiegano loro possano esserti utile. Quindi devo ancora capire che tipo di camperista voglio e soprattutto posso diventare. Sapendo che questa scelta sarà momentanea e non la vita definitiva.
E nel frattempo …
3. l’inaspettata reazione delle gatte non tanto riguardo l’adattamento che era prevedibile (età dai 13 ai 14 anni), sia come trauma che come difficoltà, ma non ti aspetti che due di loro richiedano cure veterinarie immediate. Di questo ne parlerò meglio perché ancora troppo dolorosa nel suo evolversi fino alla fine. Gatte comunque tenute sempre bene, ma che avendo l’età di un matusalemme (secondo le tabelle) sviluppano all’improvviso patologie o malattie, che non sempre sono riconducibili a stati emotivi o fisici dell’umano che vive con loro.

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