LE RESISTENZE ai cambiamenti
Dicesi resistenze in campo personale, e non elettrico, tutte quelle azioni mentali, emotive, pratiche e concrete, che la nostra personalità mette in atto quando qualcosa, che sarebbe necessario cambiare, la spaventa a tal punto da sentirsi minacciata in qualche modo.
Tali resistenze si mettono in atto anche quando apparentemente non sentiamo di averne.
La nostra difficoltà ad accettare quanto accade innesca inevitabilmente queste resistenze che, da canto loro, non fanno altro che il lavoro per cui sono state create. Evitare che qualsiasi equilibrio, duramente conquistato, sia cambiato. Il problema fondamentale che esse creano è il manifestarsi, la stragrande maggioranza delle volte, in un dolore fisico più o meno persistente che ci accompagna, oppure da piccoli incidenti come ad esempio botte in testa, o cose simili, fintantoché, o lo lasciamo andare e con esso la resistenza, oppure aspettiamo che passi, credendolo risolto, ma in realtà così non è. Infatti passato un sintomo ecco che può presentarsene un altro, diverso per zona e per tipologia, ma con similarità nel tipo di messaggio. Oppure continuano a caderti le cose, a inciampare e così via.
Immagino che tu sappia lettore, che ogni sintomo fisico è un messaggio specifico che la tua Anima Amore ti manda per cambiare, accettare, osservare dove tu stia andando e come. In qualche modo è una sorta di navigatore dell’Anima che, a seconda del momento, ti dice se la strada percorsa è quella giusta o meno. Mmmmmiiiiihhhhhiiii ma stai scherzando??!! Vero? Mi spiace ma non è uno scherzo. Questo non significa che ogni resistenza si evolva in un sintomo serio, ma la maggior parte delle volte anche un unghia incarnita può avere un grande messaggio per te. Io ho scoperto tutto ciò all’inizio della mia ricerca personale e ancora oggi, a volte, lo trovo fastidioso, antipatico, irrispettoso, inutile, assolutamente fuori luogo e non necessario!!!. Come vedi anche io ho le mie belle resistenze in merito. In particolare quando sbatto la testa. Anche se ora in camper succede meno, strano!!!. Fino a quando ho avuto una casa fissa, guarda caso mansardata, non ti dico le botte che prendevo pur sapendo che il soffitto in quel posto fosse basso e che rischiassi. E infatti STONC…!!!! MA PORCA PALETTA!!! (in realtà ciò che usciva dalla mia bocca non era sempre così gentile). Questo mi accadeva e mi accade quando il mentale prende il sopravvento sul mio sentire del momento o quando cerco di sbrigarmi a fare delle cose per farne altre migliori dopo … ultimamente in camper invece mi cadono le cose … ufffffffff che nervi il dover vedere che devo lasciare andare!!!. O peggio!!! Che tu ci creda o no, perdo molte più cose da quando sono in camper che non a casa … in camper, un posto di circa 15mq … perdo le cose non le trovo più, non mi ricordo dove le ho sistemate, neanche fossi in un labirinto. Assurdo!!! … Concordo!!!.
I miei amici più cari, che in questa strana impresa di vita del momento mi sostengono, si divertono come matti quando racconto delle cose che perdo in camper fosse anche una cosa grande, niente non la ritrovo se non dopo giorni e i miei amici se la godono … loro.
Ma torniamo seri, o proviamo ad esserlo. Quando invece mi rendo conto del messaggio posso davvero cambiare la situazione. Perché nel momento in cui mi accorgo che tutto nasce da un paura al cambiamento, allora posso consapevolmente dire “ok! Ha senso questa resitenza?” e cercando di rispettare sempre al meglio quello che sento dentro, posso decidere e lasciare andare. Ti garantisco che quando ciò accade, un senso di leggerezza ti avvolge e nel giro di poco anche eventuali sintomi fastidiosi cessano il perché di esistere. Sia chiaro che in questo articolo non sto parlando di malattie serie e importanti, non essendo un medico non sono in grado di portarti a fare nulla che richieda un intervento specifico. Ma per farti degli esempi personali ti posso dire che gli starnuti improvvisi che mi colgono, non sono dati da improvvise reazioni allergiche, perché non sono allergica, ma da situazioni in cui mi trovo e che mi creano un mal stare tale da volermene allontanare il più velocemente possibile e se non sono presente a questa richiesta del mio Sé allora starnuto. A volte se non posso andarmene subito cerco di osservare cosa mi dia davvero fastidio in quel momento (una persona, un atteggiamento, un ambiente, un fatto che non condivido o che non accetto e così via). Quando individuo la causa posso scegliere se aspettare ad andarmene o uscirne al più presto e godermi il resto della giornata. Altro esempio. Da più giovane ho sofferto per un periodo piuttosto lungo di un dolore all’alluce destro. Il dolore poteva trasformarsi in un problema di alluce valgo con gli anni. Quando ho letto che il significato del sintomo che avevo era dovuto al non sopportare di essere spinta in qualche direzione che non volevo, ho ripensato al passato e mi sono resa conto che era un periodo dominato da continui contrasti con mia madre e da come, secondo lei, io sarei dovuta essere o cosa avrei dovuto fare, e ho cominciato a domandarmi quante volte ho permesso agli altri di decidere per me. Altri momenti in cui mi doleva l’alluce quando, col mio primo compagno, mi sottomettevo al suo modo di vedere la coppia e contrariamente a quello che sentivo (per paura di perderlo e di non sentirmi amata e accettata… ma ero ggggiovine) mi spingevo dove non volevo … Con la mia avventura verso Me Stessa, ho potuto osservare tutto ciò, e ho cambiato atteggiamento. Ho deciso io per me stessa, sempre, e nel momento in cui ciò mi fosse stato impossibile ho dovuto prendere decisioni diverse anche drastiche. Ma il mio alluce non duole più. E quando raramente lo fa, mi fermo e ripenso a cosa può essere successi da lì a pochi giorni prima che mi abbia creato resistenza verso una direzione non adatta a me. Se mi massaggiano il piede in un modo poco gentile il dolore che ho provato lo sento ancora, come fosse una sorte di memoria cellulare … e questo mi porta a ringraziarlo per essere stato un grande momento di crescita. Comunque non ho l’alluce valgo!. Caro lettore ti invito a guardare a ciò che ti duole, se non è una malattia serie, come un aiuto per te, come messaggio che la tua Anima ti porge per sussurrarti “pss, psss ehi, ascoltami ti prego, non è la direzione giusta per te … cambia sei in tempo ma ascoltami …” il problema è che Anima sussurra e non grida come ho già scritto altrove.
Ma le resistenze sono uno dei migliori strumenti per iniziare ad ascoltare chi e cosa ci sussurra.
Se vuoi saperne di più sui sintomi come messaggi ti consiglio uno tra i tanti libri che ho letto … quello che però è alla base di tanti altri: